Fotografia pop-up? Immagini 3-D? Non è facile trovare un'etichetta per descrivere le opere d'arte create da Colette Fu. Forse perché si tratta di opere pressoché uniche nel loro genere.
Fu usa le sue fotografie e la sua abilità manuale con la carta per progettare, costruire e dare vita a elaborati libri pop-up sul tema delle minoranze culturali della Cina sudoccidentale.
Di origine cinese, Fu è cresciuta nel New Jersey, e non sapeva quasi nulla della sua terra d'origine fino agli anni Novanta, quando ha trascorso tre anni nella provincia dello Yunnan a insegnare inglese.
Lì si è innamorata della cultura locale ed è rimasta affascinata delle molte minoranze etniche della regione (25 solo nell'area sudoccidentale della Cina), di cui era determinata a condividere la ricchezza culturale, pressoché sconosciuta al mondo. Così è tornata a scuola per studiare fotografia, ottenendo un master in Belle Arti.
Nel frattempo le è venuta l'idea di combinare il mezzo fotografico con quello dei libri pop-up "per dare, letteralmente, una dimensione alle mie fotografie". Dopo aver dedicato molto tempo a imparare la tecnica del pop-up da autodidatta smontando i libri pezzo per pezzo, è tornata nello Yunnan ben due volte per raccogliere altro materiale fotografico.
Ognuno dei libri pop-up di Fu è composto da una sola pagina, ed è realizzato da lei dall'inizio alla fine: foto, design, ritagli e montaggio carta, persino la rilegatura della copertina. In media, ogni opera richiede due-tre settimane di lavoro.
In un'epoca in cui possiamo scattare una foto e condividerla con milioni di persone nel giro di pochi secondi, il tempo e la pazienza impiegati da Fu per realizzare queste opere rende la fotografia qualcosa di davvero speciale.
FONTE: National Geographic