Il 10 ottobre 2015 a Lodi avrà luogo il
Festival della Fotografia Etica.
Proprio di questo si discuterà alla VI edizione del Festival della Fotografia Etica che prenderà il via il 10 ottobre a Lodi.
Nata nel 2010 la kermesse ideata dal Gruppo fotografico progetto immagine invita ad approfondire e discutere in dibattiti, esposizioni e workshop temi che chiedono al repoter una particolare sensibilità e attenzione verso i soggetti fotografati. Spesso si tratta di bambini che giustamente, come avverte la nostra Carta di Treviso, si possono fotografare solo se questo è nel loro interesse, se li aiuta ad uscire da situazioni difficili e che mettono a rischio la loro vita. Più in generale il fotoreporter si trova a che fare con situazioni di guerra o di oppressione che devono essere denunciate e fatte conoscere al grande pubblico ma in modo rispettoso verso chi vi si trova coinvolto. Un caso emblematico è quello che riguarda i migranti, di fatto, truffati e abusati dagli scafisti nel Mediterraneo ma anche violentati dagli obiettivi di fotografi che non ne rispettano la dignità di essere umani e che soffiano sul fuoco dell’allarmismo. Per mostrare come la fotografia in questo caso possa evitare le trappole della retorica e, peggio ancora, del razzismo, Fotografia etica si è affidata a Jocelyn Bain Hogg e a Massimo Sestini rilanciando il suo celebre scatto di un barcone carico di gente ripreso dall’alto; immagine diventata a sua volta un simbolo, in questo caso dell’epos dei migranti.
Un altro filone della rassegna che proseguirà fino al 25 ottobre riguarda la sfera nutrizionale, il cibo e la sua produzione. Sotto il titolo Il cibo che uccide sono riunite quattro mostre che indagano realtà drammatiche, si tratta di Under Cane: A Worker’s Epidemic di Ed Kashi, A Life Apart: The Toll of Obesity di Lisa Krantz, El costo humano de los agrotóxicos di Pablo Ernesto Piovano e Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Pablo Siqueira. Una sezione della mostra sarà riservata alle Ong presentando i lavori commissionati da alcune organizzazioni non governative ad alcuni fotoreporter di fama o emergenti. Mentre della sezione Uno sguardo sul mondo, faranno parte una serie di mostre importanti, come Tra terra e nuvole – cronache dalla Grecia di Francesco Anselmi, Black Days of Ukraine di Valery Melnikov e Where Love is Illegal di Robin Hammond. Last but not least il premio: The World Report Award Documenting Humanity quest’anno è stato assegnato a Giorgio Piscitelli, Elena Anasova, a Mariano Silletti.
FONTE: Left